sabato 11 ottobre 2008


Per noi gli 80 sono stati anni favolosi, non avevamo una lira in tasca e quel poco che avevamo lo utilizzavamo per comprare i fumoni o le pelli ai tamburi. Per noi il Cassino è stata la prima cosa, era come una mamma, meglio di un'amante. Avevamo i jeans logorati dal tempo e non potevamo permettercene altri perchè quei 4 soldi che avevamo li spendevamo per le coreografie. Sapessi giovane amico quante volte ci siamo arrampicati ai primi piani per procurarci lenzuoli stesi per farne poi striscioni. O quando alle feste montavano palchi e noi aspettavamo la notte fonda per procurarci quei teli blu a noi così cari. Questo è vivere ultras. Abbiamo vissuto intensamente un ideale dove tutti ci sentivamo uniti dalla stessa fede. I nostri raid notturni in stazione dove gentilmente ci venivano "offerte" torce ed estintori. Questo è stato il nostro mondo, 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno senza soluzione di continuità.
Ma forse per te caro amico che non hai mai condiviso quell’emozione è un pò difficile capirci. Non sai l'ebbrezza di avere un megafono in mano e sentire che altri come te fanno eco alle tue parole. Non sai l'ebbrezza dei fumogeni quando quel fumo acre, denso e colorato sale sfumando il viso del tuo compagno a fianco e ti ritrovavi coinvolto nella stessa magia. Non hai mai provato a stare in piedi per quasi 2 ore su una ringhiera e dare le spalle al campo e il tempo ai compagni?
No giovane amico sono ancora un ultras e mi dispiace ma con tutto il rispetto per chi si “dichiara” resto fermo sulle mie idee, sulla mia storia di Fedayn. Fino alla fine. Fino alla vittoria.
Con affetto

Paolo dei Fedayn 1977
(tratto da OLD LOVE n.29)

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