mercoledì 26 agosto 2009

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO

Tessera del tifoso - solo uno strumento repressivo e liberticida, inutile al fine della sicurezza.
Dichiarazione di Italo Di Sabato, responsabile nazionale Osservatorio sulla Repressione del Prc-Se.
La tessera del tifoso è un altro tassello del disegno repressivo e liberticida attuato negli ultimi anni a danno dei tifosi e dello sport intero. Non ci meraviglia l'insistenza del Ministro Maroni di accelerare la messa a regime di un tale strumento, poichè risponde pienamente alla logica della Lega e del Governo di controllare ogni settore sociale attraverso meccanismi rigidi e spesso anticostituzionali. Ed anticostituzionale è la stessa tessera, che non sarebbe concessa a coloro che in passato hanno subito e scontato la diffida del Daspo. Cioè, si può vietare l'ingresso in una struttura pubblica, come lo sono gli stadi italiani, a qualcuno solo perché sospettato di essere potenzialmente pericoloso. Insomma, una misura punitiva per tutta la vita. Così come il divieto degli striscioni, anche questa decisione fa parte della forzata trasformazione del calcio da gioco a luogo di business accessibile solo a pochi e selezionati consumatori. Se poi gli spettatori saranno sempre meno può solo far piacere alle Tv a pagamento, tra cui Mediaset e Sky, che vedranno moltiplicarsi gli abbonati come avvenuto negli ultimi anni. Chiediamo al Governo di riflettere sulle conseguenze negative che la tessera porterebbe, soprattutto dal punto di vista degli incidenti che si sposterebbero solo fuori gli stadi, e di iniziare ad aprire un dialogo serio con le tifoserie per avviare progetti educativi nelle scuole e nelle strutture sportive frequentate dai giovani.

giovedì 13 agosto 2009

5 SETTEMBRE TUTTI A ROMA

Incontro Ufficiale

" NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO - SI alla modifica dell'Art.9"

Sabato 5 Settembre ore 10:00 Roma -
Viale di Tor di Quinto ( Spazio Roma )

A segito dell'incontro avvenuto nela città di Latina dove, con nostro grande stupore ci fù un affluenza di tifoserie da tutta Italia che hanno dimostrato voglia di combattere e di non arrendersi alle nuove forme di repressioni dello Stato Italiano ,si è deciso come già la maggior parte di voi sanno, di portare avanti questa battaglia tutti insieme mettendo sottocoperta rivalità , campanilismo e colori politici.

L'incontro di Latina grazie alla grande risposta degli Ultras Italiani accorsi da tutta la penisola con idee da proporre e voglia di combattere per la tutela del nosto " ESSERE" ; e sopratutto grazie alla partecipazione del pool di avvocati che alla grande maggioranza di noi ha finalmente delucidato le idee su cosa è la "Tessera del Tifoso " e su quali potrebbero essere le forme per contrastare il suo avvento; ci ha dato la voglia e la forza di rtirovarci per un altro grande incontro nella capitale.

Sono bastati pochi mesi per rimetterci tutti in moto verso l'unico obiettivo comune .

Questo prossimo punto di ritrovo dovrà servire a tutti noi a prendere una definitiva, posizione, da tenere per far sentire il nostro dissendo e per bloccare o limare le forme che caratterizzano la " Tessera del Tifoso ". Con la convinzione e la certezza che ogni gruppo organizzato e/o tioseria porterà con se un progetto reale e fattibile da poter valutare e attuare tutti insieme, invitiamo a partecipare senza indulgi e dubbi esistenziali che troppe volte hanno frenato la corsa dell' "Essere Ultras".


- Latina - Tivoli - Viterbo -Curva Sud Roma - Curva Nord Lazio -

lunedì 10 agosto 2009

SCIARPA AL CHIODO?

Avete detto che volete metterci in una riserva, costruirci case e darci tende per gli stregoni.
Io non voglio queste cose, sono nato nella prateria, dove il vento soffia libero e non vi è nulla che spezzi i raggi del sole, sono nato dove non vi sono recinti e dove ogni cosa respira liberamente.
Voglio morire lì e non fra i muri.
(Dieci Orsi – Capo Comanche)

Sono nato ultras. Ho vissuto da ultras gran parte della mia vita. Ho scelto di essere tale per non assoggettarmi a regole, per non porre paletti alla fantasia. Ho tenuto forte tra le mani il megafono e ho dato voce ai miei compagni. Ho alzato poderosi bandieroni che non finivano mai con i colori della mia passione fino a confonderli nel cielo. Ho dato il tempo al frenetico rullare dei tamburi. Ho preso posto negli spazi di curva senza obbligo di numero. Ho cantato sotto la pioggia incessante e l’ho fatto sotto il sole cocente. Ho macinato chilometri di strade ed autostrade in piena libertà, nelle domeniche di panini nelle tolfe e caffè agli autogrill. Ho ideato e costruito coreografie, dipinto striscioni e colorato muri. Ho gioito e pianto per i miei colori. Ho tenuto tra la mano chiusa nel pugno torce e fumoni e ho visto il volto dei miei compagni nascondersi in quell’oblio.
Ho vissuto tutto questo.
Adesso vogliono ghettizzarci. Hanno ridotto la nostra passione a puro prodotto commerciale. Il business incalzante ha circoscritto i nostri sogni. Un Ministro del Nord di questa nostra Repubblica delle banane ha deciso di cancellarci per “decreto”, dietro il silenzio assordante dei media e di tutta la classe politica italiana.
Partite al sabato, al lunedì, turni infrasettimanali, orari diversi. Bisogna accontentare le lobby della televisione. Il dio denaro sopra ogni cosa. Biglietti nominativi e posti strettamente personali. Partite vietate agli ospiti. Partite a porte chiuse. Tornelli agli ingressi come se fossimo bestie che vanno al macello. Striscioni da autorizzare e certificare. Tamburi vietati. Fumoni e torce vietate. Bandiere con disegni vietate. Megafoni vietati. Diffide e denunce a grappoli. Stadi vietati a vita. Obbligo di firma in Questura.
Questo calcio non appartiene alla mia storia ultras e alla dignità di un uomo libero.
Continuerò ad essere un ultras perché diverso non saprei e non potrei essere.
E se questa “tessera del tifoso” diventerà obbligatoria allora la mia storia ultras finisce qua.
Non si può chiudere una vita vissuta nella libertà di un sogno e relegarla nell’angolo ristretto, grigio e vuoto di una tessera sbiadita.
Io non ci sto.
Paolo dei FEDAYN CASSINO 1977